Pagamenti internazionali: a che punto siamo e dove stiamo andando per quanto riguarda i sistemi di e-payment?

Blog

Settembre 21, 2021

Pagamenti internazionali: a che punto siamo e dove stiamo andando per quanto riguarda i sistemi di e-payment?
I pagamenti rappresentano uno degli ambiti più importanti per ogni ecommerce. Non solo perché hanno a che fare con la fiducia dell’acquirente, ma anche perché rientrano in uno dei settori che contribuisce in modo sostanziale all’esperienza del cliente. Questa, soprattutto nel caso dei pagamenti online, deve essere sicura (prima di tutto), deve contemplare la valuta del paese in cui l’acquirente sta comprando e offrire diversi sistemi di pagamento, di cui almeno i più popolari in quel determinato paese, così che l’acquirente possa scegliere il suo preferito. Infine, affinché ci sia un’esperienza cliente positiva, il pagamento deve avvenire nel minor numero di click possibile. Un sistema di pagamento internazionale tagliato sul cliente - che sia francese, italiano o spagnolo - è una delle chiavi per arrivare a un numero di conversioni sempre maggiori. 

Esperienza cliente a parte, però, è fondamentale anche sapere che direzione sta prendendo il mondo degli e-payment: dove siamo in questo momento e quali sono le tendenze future. Ma anche qual è il grado di protezione che possiamo riuscire a fornire agli acquirenti. Ne abbiamo parlato con Peter Keegan, Operations Manager di Go Global Ecommerce

Quali sono i metodo di pagamento online più usati?


In generale i metodi di pagamento ecommerce più popolari sono la carta di credito e PayPal. Dal nostro osservatorio privilegiato, infatti, vediamo che mese dopo mese questi due metodi combinati rappresentano il 90% delle vendite, mentre singolarmente valgono rispettivamente il 50% e il 40 % di tutte le transazioni. Con l’aumento dell’offerta di metodi di pagamento che contemplano scelte più local e delle opzioni di pagamento a rate, questa spartizione sta lentamente cambiando.

Quali sono le nuove tendenze in fatto di metodi di pagamento online? 

 
Le nuove tendenze in fatto di metodi di pagamento online sono senza dubbio rappresentate dai metodi local, diversi cioè da paese a paese. Molti di questi sono a rate, mentre altri sono pagamenti bancari diretti. Il pagamento a rate, in particolare, sta davvero prendendo piede: stiamo notando una crescente domanda per questo metodo perché permette ai clienti di spalmare il prezzo degli articoli più costosi su più tempo, facendo così aumentare le conversioni perché i compratori sono più inclini a portare a completamento il carrello. Al contempo, anche il venditore ha benefici, ricevendo l'intero importo direttamente dal fornitore del servizio di pagamento in anticipo e non dilazionato nel tempo.

Cosa non può assolutamente mancare a chi decide di aprire un sito ecommerce crossborder in termini di pagamenti? 

 
Ovviamente il primo metodo in assoluto da includere è il pagamento più basic, quello con carta. Mentre gli e-wallet e altri metodi sono in aumento, il pagamento con carta standard, come abbiamo detto, porta ancora la maggior parte delle conversioni. Poi, i fattori più importanti riguardano le commissioni da pagare e l'accettazione della carta: non solo le più popolari VISA e Mastercard, ma anche Amex, Diners, JCB ecc, in modo da essere sicuri di non perdere vendite perché l'acquirente non supporta l'emittente "x". Infine, è importante anche accettare valute multiple: visualizzare il prezzo nella valuta locale è una cosa, ma accettare e autorizzare un pagamento in quella determinata valuta è un’altra ed è questo il vero obiettivo.

Quali sono i principali problemi che si incontrano quando si tratta di pagamenti online? 

 
Il principale problema riguarda il fatto che la conversione non vada a buon fine. Va da sé che se i clienti non finalizzano il pagamento, allora c'è un problema. Molti possono essere i fattori che interrompono il processo di acquisto su un sito, per questo è bene chiedersi prima di tutto: il tuo sito è abbastanza chiaro per il cliente? Il cliente si sente sicuro nell'inserire i suoi dati per finalizzare il pagamento? Il flusso è abbastanza semplice e veloce per un acquirente più esperto che sa cosa sta facendo e vuole solo semplici click per effettuare il pagamento? Poi entrano in gioco i tassi di rifiuto: a volte le banche emittenti semplicemente rifiutano la transazione, quindi è bene essere sicuri che il venditore stia facendo del suo meglio per assicurare che i tassi di rifiuto siano bassi.

In cosa consistono le truffe più comuni? Come evitarle? 

 
Con l'introduzione della SCA nell'UE come parte della PSD2, la frode sui pagamenti con carta di credito non fisicamente presente è in declino. Non è sparita, ma non è così dilagante come prima. Dall'altro lato abbiamo notato un costante aumento delle frodi "account takeover" (appropriazione dell'account). Questo è più mirato ai portafogli elettronici in cui l'account viene acquisito da un truffatore che fa diversi ordini il più velocemente possibile prima che l'appropriazione venga notata con la speranza che alcune di queste transazioni arrivino fino alla spedizione dell'ordine.

Generalmente i fornitori di e-wallet sono abbastanza veloci nell'individuare questi attacchi, tuttavia alcuni riescono ancora a farla franca. La chiave per evitare questo genere di truffe per chi vende online è monitorare il traffico: per esempio, un aumento improvviso in una zona con lo stesso utente (di solito con un checkout ospite) usando lo stesso account e-wallet ma un diverso indirizzo di spedizione all’interno della stessa piattaforma dovrebbe generare un sospetto. I truffatori online si muovono velocemente, quindi dopo aver violato l'account e-wallet, generalmente non cambiano troppi dati (indirizzo e-mail, nome utente, ecc.) perché hanno poco tempo a disposizione prima che l'acquisizione venga notata. Una modalità che dovrebbe insospettire il proprietario di un ecommerce: quando si tratta di far spedire gli articoli a destinazione/consegna, infatti, ci sarà una discrepanza nei dati dell'utente sul lato e-wallet rispetto a quelli del negozio online. 

Ci sono delle particolarità relative ai pagamenti se decido di aprire un ecommerce in un paese Ue diverso dal mio? 

 
Non è tanto importante il paese in cui si decide di aprire il proprio ecommerce, il fattore davvero rilevante è il MOR (Merchant of Record). Si potrebbe avere un eshop in un determinato paese ma il MOR registrato legalmente in un altro paese. Le piattaforme di pagamento saranno impostate sul paese del MOR e questo guiderà gli accordi di pagamento.

Condividila!: