Brexit & Ecommerce: 6 cose da sapere se vuoi vendere in UK

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Giugno 22, 2021

Brexit & Ecommerce: 6 cose da sapere se vuoi vendere in UK
A partire dal 31 Gennaio 2020, il Regno Unito ha smesso ufficialmente di essere uno Stato membro dell’Unione Europea e dal 1° Gennaio 2021, dopo molti “tira e molla” sulla possibilità di trovare un accordo e su quale fosse quello vantaggioso per entrambe le parti, la Brexit è entrata ufficialmente in vigore. 

Così, il Regno Unito ha lasciato il podio europeo in termini di acquisti online alla Germania ma non senza aver stabilito una serie di regole per chi vende sulle piattaforme ecommerce. 

Ma quali sono le cose assolutamente indispensabili da sapere se si decide di sbarcare con il proprio negozio online nel Regno Unito?

Partita Iva

Prima di tutto: per poter vendere tramite piattaforma ecommerce nel Regno Unito è necessario munirsi di partita IVA Inglese. 

Tempi di consegna 

Con la fine delle frontiere aperte, anche se con accordi prestabiliti, le merci non circolano più liberamente come prima, ci sono controlli alla dogana e questo comporta un flusso di mezzi e persone meno fluido e più lento. La conseguenza è l’allungamento dei  tempi di consegna per i pacchi che devono attraversare la frontiera in entrambe le direzioni. 

Resi

Non solo è probabile che i resi subiscano lunghi ritardi, ma si corre anche il rischio che su un pacco già inviato e tassato alla dogana si possa essere costretti a ripagare i dazi una volta che lo stesso verrà rimandato indietro. È fondamentale quindi essere molto chiari sulla propria policy e giocare d’anticipo, decidendo così se sobbarcarsi i costi del reso oppure no. 

IVA

Gli operatori che spediscono nel Regno Unito devono applicare l’IVA su ordini inferiori a 135 sterline (147 euro circa). Per gli ordini superiori a questa cifra, l’IVA viene applicata all’acquirente nel Regno Unito. 

Codice EORI

L’EORI - Economic Operator Registration and Identification - è il codice obbligatorio per il passaggio alla dogana, è volto al tracciamento elettronico delle attività doganali e identifica il numero di registrazione e identificazioni degli operatori economici. Chiunque faccia scambi commerciali da e per UK deve averne uno, altrimenti si può incorrere nel blocco merci, multe o sequestro del carico. 

Costi

I costi di distribuzione e spedizione aumentano. Iva e dazi doganali sono da conteggiare nel processo di acquisto e quindi è bene assicurarsi di fornire ai propri acquirenti tutte le informazioni aggiuntive necessarie, come i requisiti per la spedizione e le transazioni con il Regno Unito, essere chiari sui prezzi e indicare fin da subito quello finale. 

In generale ci sono molte altre cose da sapere quando si approccia a questo mercato, alcune delle quali sono ancora in corso di valutazione. L’ideale sarebbe seguire passo passo tutti gli sviluppi che ci saranno tra questi due ex compagni di Unione, una soluzione necessaria ma che richiede un certo effort da parte del brand. In alternativa è possibile affidarsi a un partner professionale come Go Global Ecommerce che conosce tutte le complessità del commercio cross-border e offre soluzioni e strumenti su misura per affrontare al meglio le variabili, anche fiscali e amministrativi, di mercati diversi.

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